72-HOUR POST FIGHT – S/T

Esce oggi su La Tempesta International il primo album di 72-HOUR POST FIGHT. È il disco della settimana di Ptwschool ed è tutto fuorché musica da sottofondo, al contrario, è un flusso che invoglia l’ascoltatore a perdercisi dentro.

Si definiscono “progetto” e non “band”, i 72-HOUR POST FIGHT, e la scelta non è casuale. Intanto, perché il nucleo originario è composto dai soli Luca Bolognesi (alias Palazzi d’Oriente, qui all’elettronica) e Carlo Luciano Porrini (già nei LEUTE, e qui anche lui all’elettronica oltre che alla chitarra e alla voce), a cui solo in un secondo momento si sono aggiunti Adalberto Valsecchi (al sax) e Andrea Dissimile (alla batteria). E poi perché, com’è tipico di una formazione jazz o di un collettivo di producer più che di una band, l’apporto dei singoli musicisti è chiaramente riconoscibile e il risultato complessivo è molto più che la somma delle parti.

E infatti dentro al loro primo ‘vero’ album (l’anno scorso era uscita per Volume una sorta di ‘brutta’ dei sette brani che oggi possiamo ascoltare) si trova un’incredibile varietà di suoni, che solo a un ascolto distratto possono sembrare incoerenti. Per dire: nei primi tre minuti all’incirca, su un tappeto ambient se non proprio dark ambient s’inseriscono prima un sax che di dark ha ben poco, e poi voci filtrate e giri di chitarra che con quel sax, a rigore, non c’entrano nulla. Oppure, dalla parte opposta del disco e in particolare in HANG, break di batteria molto squadrati spiazzano frammenti di elettronica del tutto astratta, alla Actress, diciamo; mentre fra SUNDAY e LOITER, cioè in uno dei passaggi più suggestivi del disco, una specie di articolatissima soundscape filmica si dissolve in una coda jazz languida solo in apparenza, e che in parte può ricordare le atmosfere di un disco fra i più belli degli ultimi anni, Unseen Forcess, di Justin Walter.

Eppure, nell’insieme, tutto torna. Invece di annullarsi a vicenda, ma senza nemmeno amalgamarsi del tutto, i vari elementi in gioco s’inseriscono in un unico flusso: trenta minuti scarsi che vivono di continue contraddizioni sonore, di suggestioni e anzi di spunti che appena stanno per prendere forma sfumano in qualcosa di diverso.

Quella dei 72-HOUR POST FIGHT è insomma tutto fuorché musica da sottofondo. Al contrario, sembra pretendere dall’ascoltatore un’attenzione costante, la disponibilità a proiettarsi nel suo flusso e insieme – perché no – a perdercisi dentro.

72-HOUR POST FIGHT, da sinistra a destra:
Luca Bolognesi, Carlo Luciano Porrini, Andrea Dissimile, Adalberto Valsecchi.

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Ascolta il Weekend Mixtape di 72-HOUR POST FIGHT.

WEEKEND MIXTAPE #42: BIENOISEWeekend Mixtape #43: Rise & Shine
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