Interview: Giorgia Rachel Donnan, Le Vampire di Crescenzago, SPRINT 2022
Giorgia Rachel Donnan, in arte Diavola, è una giovane illustratrice e fotografa, attualmente studia allo IUAV di Venezia, ma è di Milano, cresciuta in periferia, a Crescenzago. In occasione della decima edizione di SPRINT, Giorgia ha appena inaugurato una sua piccola mostra personale all’interno dello spazio di Superattico, dove figure distorte e deformate si muovono in ambienti urbani ispirati a horror b movie.
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© Ritratti e intervista di Riccardo Fantoni Montana, presso Superattico, Milano
Ho incontrato Diavola durante l’allestimento della sua mostra, in via Eustachi 40, nello studio di Superattico. Giorgia ha collaborato negli ultimi 4-5 anni come volontaria di SPRINT e come coordinatrice dei talk. La sua mostra personale, oltre ad essere parte del programma di questa decima edizione, è anche l’esempio lucidissimo di come a SPRINT ci sia sempre attenzione verso le realtà che vengono dall’underground, dal sottosuolo, con il giusto spazio e la visibilità che si meritano. Con Le Vampire di Crescenzago entriamo nel suo mondo, pieno di film horror, periferia, ma anche musica e sonorità afro-beat.
RFM: Ciao Giorgia, innanzitutto mi piacerebbe sapere come sei entrata in contatto con SPRINT nel 2018 e se era una realtà che già conoscevi prima di inviare la tua primissima candidatura come volontaria
GRD: Sono entrata in contatto per la prima volta con SPRINT nel 2018, non era una realtà che conoscevo bene, alcunx conoscentx me ne avevano parlato positivamente e per curiosità ho inviato la mia prima candidatura come volontaria.
All’epoca frequentavo la quinta liceo e stavo iniziando a capire di voler lavorare in ambienti creativi da più grande e volevo anche cominciare a conoscere persone creative più simili a me. Non avevo mai visto una fiera di editoria indipendente con così tanti nomi interessanti e da paesi diversi, mi è piaciuto far parte di qualcosa di così grande e ben organizzato e infatti anche gli anni dopo ho scelto di applicarmi come volontaria e poi come coordinatrice dei talk nel 2021.
RFM: Com’è il tuo rapporto con l’editoria indipendente e come si è evoluto in questi anni? L’esperienza come coordinatrice dei talk nell’ultima edizione di SPRINT quanto è stata formativa per te e c’è stato qualche incontro particolare che ti ha segnata particolarmente?
GRD: Mi sono avvicinata al mondo dell’editoria indipendente intorno al 2016/2017, periodo in cui ho cominciato a frequentare concerti punk in diversi squats dove ho avuto modo di conoscere persone che autoproducevano fanzine di ogni tipo, da lì ho iniziato anch’io ad autoprodurre fanzine e in realtà non ho più smesso.
L’esperienza dell’anno scorso da coordinatrice dei talk è stata molto interessante perchè mi ha permesso di conoscere meglio realtà che già mi interessavano e di conoscerne nuove. I talk che mi hanno segnato di più sono stati i due incontri presentati da Chime for Change.
RFM: Quali sono alcuni dei publisher presenti alla fiera che segui e che vedi affini alla tua ricerca?
GRD: Quest’anno fra i publisher presenti alla fiera più affini alla mia ricerca c’è sicuramente Frankenstein Magazine, progetto editoriale che apprezzo molto per i suoi contenuti sperimentali.
Ci sarà anche Tulpess, ho sempre ammirato i suoi lavori sui social e poi l’ho conosciuta questa estate con Elisabetta Palisi grazie a Giulia di Compulsive Archive che ha aperto le porte del suo archivio per noi. Dalle residenze sono nate 3 mostre nella microgalleria Sudo e in futuro usciranno delle pubblicazioni.
RFM: Ora parliamo di background, il tuo è un immaginario molto forte, quali sono le tue principali fonti di ispirazione?
GRD: Mi ispiro molto a film horror italiani, sono una grande fan di Dario Argento, Mario Bava e Lucio Fulci. I loro film mi piacciono soprattutto per il gore cheap, i colori brillanti, le inquadrature ravvicinatissime, ma mi interessano anche gli aspetti psicologici, il terrore e l’erotismo sempre presenti in questi film.
RFM: Il ruolo della donna nei b-movie e nei film horror degli anni ’70 e ’80 rivisto oggi è sicuramente discutibile. Possiamo considerare Le Vampire come una tua forma di attivismo volto a ridefinire determinati sterotipi? Come contestualizzi le tue “creature” nella società contemporanea?
GRD: Purtroppo nei film horror del passato la figura della donna è quasi sempre quella della vittima ultrasessualizzata dato che i registi erano solo uomini. Nelle mie illustrazioni stravolgo questa figura, mi diverte disegnare figure femminili (e non) spietate e forti.
RFM: Un altro elemento importante è il tuo rapporto con la periferia. Come lo descriveresti? Anche oggi che ti sei trasferita a Venezia, ma sempre in periferia, per studiare, quali sono i punti in comune o le differenze con quella milanese?
GRD: Ho vissuto 8 anni a Milano in zone diverse, sempre periferiche, la mia preferita rimane ovviamente Crescenzago, ci sono molto affezionata perchè i miei nonni materni si sono trasferiti là dal sud negli anni 60 e mia nonna si trova tuttora là.
Provenendo da una famiglia multiculturale (ho origini africane e britanniche da parte di mio padre) sono sempre rimasta affascinata dalla multiculturalità e l’unicità delle persone che incontri per strada nelle periferie. Camminare in Via Padova e osservare le persone che la vivono era una delle mie fonti di ispirazione maggiore di quando vivevo a Milano.
Attualmente abito fuori Venezia e anche qua mi diverte osservare le persone, non ho trovato troppe differenze.
RFM: Le tavole che presenti in “Le Vampire di Crescenzago” sono un estratto di una storia inedita. Di cosa parla? E, ancora prima, come e quando è nata l’idea di questa mostra?
GRD: Dafne mi ha proposto qualche mese fa di fare questa mostra nello spazio di Superattico lasciandomi completa libertà e in realtà mi è venuto subito in mente il progetto sulle vampire. Le Vampire di Crescenzago sono un insieme di illustrazioni che avevo in mente di fare da tempo, già mi frullava per la testa da un po’ di disegnare i personaggi più interessanti della zona in chiave horror/vampiresca.
RFM: Per finire, mi piacerebbe chiederti qualcosa anche sul tuo rapporto con la musica. Quali sono i tuoi ascolti, da che background musicale provieni e cosa suoni quando ti trasformi in dj?
GRD: Appena mi sono trasferita a Milano mi sono avvicinata molto all’hardcore punk, frequentando soprattutto T28 e Casa Gorizia. Allo stesso tempo ascolto anche un sacco di trap, se sei natx nel 2000 e hai vissuto a Crescenzago è sottinteso che ami la trap. Da poco ho anche cominciato a suonare come dj, suono principalmente afro-beat. Durante la mia infanzia, in salotto c’è sempre stato l’impianto audio di mio padre, lui è nato in Malawi e cresciuto a Londra, ha sempre suonato dancehall, dub e reggae e sicuramente questo ha influenzato il mio modo di suonare oggi.
RFM: Ti andrebbe di condiverci una traccia che possa accompagnare la storia delle Vampire di Crescenzago?
GRD: “Bitch 2.0” di Chadia Rodriguez per il lol, si abbina perfettamente alle creature che mi hanno ispirata di più per queste illustrazioni e penso sia una hit in stile Crescenzago.
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© Ritratti e intervista di Riccardo Fantoni Montana