Interview: Camilla Candida Donzella, è solo amore se amore sai dare

Camilla Candida Donzella è una donna che nella sua vita artisticamente ha fatto un po’ di tutto e chi sta a milano non può non aver mai sentito parlare di lei. È presente nella città dalla fine degli anni ’90 e ha collaborato – o meglio, ha fatto parte dello stesso contesto culturale di quegli anni – con diversi artisti e writer, prima writer e ora artisti tra cui Ivano Atzori, Claudio Sinatti (r.i.p.),Dafne Boggeri, Giorgio Di Salvo e tanti altri di cui magari conosci molto bene i loro nomi sui muri, ma non quello su facebook, o viceversa.

Aggiungiamo anche tutte le esperienze con la fotografia, la serigrafia, il design di gioielli, borse, tatuaggi, il negozio che prima era Shame e ora e’ Slay: insomma scrivere un’introduzione non è facile perché per ogni capitolo della sua vita si potrebbe scrivere un libro.

In occasione della quarta edizione di SPRINT abbiamo deciso di intervistarla, era un po’ che volevamo farlo a dire il vero, ma questo e’ il momento migliore visto che SPRINT sta per iniziare e se ancora non l’hai fatto puoi farti tatuare da lei in quei giorni su appuntamento (posti limitatissimi, se ce ne sono ancora scrivi qui).

Ptwschool: ciao camilla, vogliamo iniziare quest’intervista partendo da milano, anni ’90, quando arrivi di preciso qui e com’era la scena in quel periodo ’90-’00 confrontata a quella di oggi, quasi vent’anni dopo?

 C: urca, difficilissimo. Premesso che io arrivo e vivo sempre come outsider, ecco, di sicuro in quegli anni succedevano un sacco di cose, forse in modo diverso rispetto a oggi. Prima secondo me si muoveva qualcosa per voglia di creatività e di fare, ora forse un po’ più per apparire e per il guadagno, non so se mi spiego, la sentivo più genuina, ma non so, non sono manco del tutto convinta che sia esattamente così.

comunque sì, qualcosa è cambiato forse ci si confrontava di più in piazza invece che dietro a uno schermo… ahahah come suono anziana…

Ptwschool: come sei entrata in contatto con Dafne Boggeri e qual era il tuo rapporto con il mondo dei graffiti? E com’è tuttora e con quelle persone che hai conosciuto in quel contesto?

C: Dafne l’ho conosciuta più o meno per caso, lei usciva da un portone mentre io ci stavo entrando, era il 2000/2001 e stavamo entrambe organizzando/partecipando a due eventi diversi nello stesso luogo: lo S.Q.U.O.T.T. Di viale Bligny. Uno dei più bei posti occupati a Milano insieme al Laboratorio Anarchico e Pergola. Tutti e tre ora non esistono più. Ecco, ci siamo incontrate lì e poi conosciute in strada, siamo due persone con percorsi diversi, ma con un sacco di esperienze comuni, lei dal writing io dal punk. Io nel mondo del writing ho fatto poco, l’ho vissuto un po’ come fumo passivo dal mio primo moroso, io 18 anni lui 15, writer e skater, è con lui che ho conosciuto Kado e Bzk, Rush, Stoner e con Claudio (Sinatti ndr) siamo diventati molto amici. Era il 1991.

Poi salto temporale e conosco Dafne senza sapere che leggenda lei rappresenti nel mondo del writing e diventiamo amiche, molto amiche . Io avevo appena imparato a serigrafare (si parla del 1999/2000) e avevo iniziato una linea di tote bag disegnate da me sulle quali ci stampavo delle mie grafiche. Dafne mi consiglia di portarle a vendere da King Kong, il negozio di Ivano Atzori e Federico Sarica (Fede dei Lyricalz). Insomma piacciono molto e da lì via a un bel grosso capitolo.

Un sacco di cose, collaborazioni, intorno al King Kong gravitava un sacco di bella energia, una parte della mia famiglia arriva da lì amiche e amici coi quali ho condiviso e condivido tutt’ora un sacco di amore e passioni. Devo farti dei nomi? Cri Loi che ora ha una linea di vestiti a Parigi, ale Fucksimile che ora fa delle lampade bellissime “Servomuto“, Sha Ribeiro fotografo, Lele Saveri che ha fatto un progetto fighissimo “Newsstand” e tanti altri, davvero.

Esce anche un libro su quel periodo sul King Kong con un attenzione particolare su me, Giorgio, Lele e Luca pubblicato da Drago.

Ptwschool: sappiamo che sei stata per un po’ negli stati uniti, anche lì tra fotografie e tatuaggi, com’è stata come esperienza e che hai fatto di preciso?

C: è proprio dalle foto del mio primo viaggio in america che realizzo la mia prima zine con le foto che feci lì, era il 1999, poi dal 2002 ho iniziato a fare molto avanti e indietro tra Milano Nyc e poi San Francisco. Allora lavoravo come fotografa, serigrafavo, avevo iniziato una linea di gioielli, anzi due per l’esattezza, una mia e una mini collaborazione con Dafne. Facevo consegne in bici, ma a NYC in particolare ho continuato la mia esperienza coi tatuaggi che già avevo iniziato in italia lavorando come assistente, prima per True Blue di Vinnie (batterista degli Unsane, una persona fantastica) e poi per Saved di Scott Campbell dove mi lasciava andare la sera a tatuare i miei amici.

Ptwschool: a un certo punto della tua vita decidi di dare via al progetto Shame, il negozio in via Porro Lambertenghi 17, ora pero’ si chiama Slay e siamo un po’ confusi. Sappiamo che c’e’ un motivo per tutto questo, cosa vuoi dirci a riguardo?

C: sì ad un certo punto ho deciso di fermarmi e canalizzare tutte le cose che facevo in un luogo unico ;) quasi tutte le cose. “Shame” prende il nome dall’abbreviazione di “shame-less” che era il nome della mia linea di abbigliamento (ai tempi, delle tote bag non fregava nulla a nessuno, così ho iniziato a serigrafare su tees, felpe, calzini e altro ed era diventato un brand). Insomma, quando ho aperto il negozio non sapevo come chiamarlo, shame-less era troppo lungo e cosi ho scelto shame, ma cosi’ e basta mi ha sempre fato schifo.

“vergogna è proprio una parola che non dovrebbe esistere”.

ecco, poi l’anno scorso ho deciso di cambiare le cose che non mi piacevano, mossa un po’ anti-marketing lo so (Giorgio mi dice che sono una pazza ad aver cambiato il nome) di sicuro non sono fatta per fare business puro. Cosi’ faccio un post su fb in cerca di idee per il nome, poi con Simone Trabucchi in una telefonata tra deliri e nomi assurdi arrivo a Slay e boom, ecco che cambio nome, anche se c’è ancora scritto Shame sul negozio ahahahah.

Ptwschool: e li’ cosa succede ogni giorno e cosa vendi?

C: questo contenitore, a prescendere dal cambiamento del nome, si muove, vendo prodotti miei, faccio concerti e presento progetti di altri come ad esempio le cartoline prodotte da me di foto di Sha Ribeiro, la zine sul Wu-Tang di Ale Simonetti, il libro di Fakso pubblicato da Aalphabet e il libro di Riky Kiwy presentato con voi. Comunque sono fortunata che isola è ancora una zona piacevole e poi davanti a me c’è una libreria super b**k, dove ogni tanto organizzano pure corsi di serigrafia e insegno il mio modo di serigrafare. È bellissimo poter stimolare la testa di qualcuno.

 Ptwschool: ora parliamo un po’ di tatuaggi. Prima di tutto qual è il primo tatuaggio che hai fatto su di te e l’ultimo e invece quali sono i migliori che hai fatto ad altre persone e c’e’ qualche tuo fan in particolare?

C: il primo è una stella enorme nera sulla bocca dello stomaco credo fosse 2000/2001 per coprire l’iniziale di un vecchio fidanzato. Continuavo a rompere le palle a un amico tatuatore dicendogli che volevo imparare e così un giorno in studio mi ha messo tutti i pezzi scomposti della macchinetta e mi ha detto: “montatela e tatuati”. Io contentissima lo feci. Ai tempi poi mi divertivo pure a costurire gli aghi per me e per i tatuatori per cui lavoravo. L’ultimo su di me è “abc” con un font super simpa e indica, in un certo senso, che per qualsiasi cosa tu voglia fare prima devi informarti un minimo. Mentre per quanto riguarda i migliori, dato che mi piace fare le scrittine (primo libro di font che ho tuttora lo comprai a 18 anni), gli ultimi che ricordo di aver fatto sono “monster” su kado, “bless this mess” su matteo, “bless my mess” su chiara.

C: matteo e chiara sono dei miei amici storici, intorno al 2000 avevano aperto uno studio fighissimo “settimo cerchio” di piercing e tattoo a bologna. Anche lì mi sono divertita a tatuare loro ed altri amici. Il mio fan ora come ora anche se non riusciamo ad organizzarci per un appuntamento è tommaso garner che ha un braccio tutto mio. E poi non ha tatuaggi, ma un altro mio fan posso dire che è andrea lissoni che mi ha sempre supportato nei miei mille progetti che ho fatto.

Ptwschool: com’e’ saltata fuori questa idea di tatuare a SPRINT e come funzionerà di preciso?

C:  ma io sinceramente l’ho buttata li’ un po’ per gioco, invece dafne ha appoggiato in pieno l’idea di fare tatto usando le mie scrittine, visto che a SPRINT, oltre alle mie solite zine di progetti fotografici, presenterò il secondo numero di una serie di zine che sto facendo con font ideati da me e con frasine con quei medesimi font fotocopiate su post-it (mio padre era un malato di post-it che spargeva per casa con frasi sulle quali riflettere ).

Ptwschool: qual e’ il tratto comune e distintivo nei tuoi disegni, nei tuoi tatuaggi, e nelle tue creazioni in generale?

C: forse tutto quello che faccio lo faccio in modo istintivo, spontaneo, ma con una forte coerenza credo… di sicuro non sono una manierista.

Ptwschool: per concludere, visto che sei una persona molto analogica, per cosi’ dire, mentre noi siamo un blog, digitali al 100%, ecco, com’e’ il tuo rapporto con internet?

P: pessimo davvero, preferisco cartoline e lettere cartacee, telefonate, invece che le mail. Pensa che mi hanno pure rubato il mio dominio camillacandidadonzella.com, avevo un sacco di click e link che collegavano al mio sito. Ero via in america, mi è scaduto e cosi me l’hanno rubato :( vogliono 1500 euro per ridarmelo :( allora ho fatto camillacandidadonzella.it, ma mi faceva schifo e così settimana scorsa l’ho lasciato scadere. Ma ora ho comprato un dominio nuovo dopo la nostra telefonata: camillacandidadonzella.love per racchiudere tutte le cose che amo fare, tutte le cose che faccio con amore, perché è solo amore se amore sai dare.

e comunque sì, il mio è il nome vero per intero…

Portraits: rfm
Interview: Ptwschool x SPRINT Milano 2016
See more: camillacandidadonzella.love

 Ci vediamo qui.

grazie Camilla, grazie Dafne, grazie SPRINT, grazie Isola

ciao scrittine

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