ABBIAMO INTERVISTATO PETIT SINGE (HAUNTER RECORDS)

Ormai ci conosciamo da qualche anno e aspettavamo solo il momento giusto per farti leggere l’intervista di Ptwschool a Petit Singe.

Il suo primo 12″ di sempre, fuori su Haunter Records, sta per uscire, è questione di giorni. Quale migliore occasione per incontrarla, passare un pomeriggio insieme qui aMmilano e conoscerla meglio, ma soprattutto scoprire il lavoro che c’è stato dietro “Akash Ganga“?

Ciao Hazina, non è la prima volta che parliamo di te su queste pagine, ma finalmente eccoci con un’intervista. A proposito della prima volta, cosa è accaduto in questi tre anni da Tregua (Haunter ecords, 2013) a oggi e come si è evoluto il tuo percorso di ricerca musicale? 

Ciao, sì, è passato tanto tempo dalla mia prima release. Sono cambiate davvero un sacco di cose, sia nella mia vita personale sia in tutto ciò che mi circondava: luoghi, persone, musica. Tutti questi cambiamenti mi hanno portato a vedere le cose da diversi punti di vista, in modo automatico, del tutto naturale. Ho esplorato, ricercato, condiviso nuove esperienze, conosciuto nuove persone e tutto questo ha fatto sì che uscisse un disco del genere, del tutto diverso.

Non è tantissimo tempo che ti sei trasferita a milano e se ci ricordiamo bene prima facevi avanti-indietro dalla romagna. Cosa ti ha dato questa città (o cosa non ti ha dato), con chi hai legato di più e che progetti sono nati? 

Sono 3 anni questo novembre, non è moltissimo, è vero, ma abbastanza per affezionarsi a un luogo. Non ho mai temuto Milano, so che non è una città che va giù a tutti, c’è la carta dello snobismo che molti usano per tagliare corto con le giustificazioni. Mi sono trasferita per lavoro a novembre del 2014. La mia attività con Petit Singe era già attiva da un anno, ma non avevo molti amici né contatti, tolti – ovviamente – quelli con Daniele e Francesco di Haunter Records.

Da parte di questa città c’è stata un’accoglienza calorosa sia dal lato artistico/musicale, sia a livello personale.

Le due cose, poi, fanno presto a collegarsi: tramite eventi o serate a cui ho partecipato, ho conosciuto persone con le quali ho mantenuto i rapporti e, viceversa, ho trovato la possibilità di esibirmi in determinate situazioni grazie ad amici e il loro passaparola. A tal proposito, ci tengo a ringraziare Dafne Boggeri che mi ha dato una mano enorme per la messa in pratica di ulteriori progetti personali, sempre su milano e, ovviamente haunter per tutto il lavoro e le serate alle quali mi ha invitata.

Il tuo prossimo disco si intitolerà Akash Ganga, com’è nato? 

La lavorazione di questo disco è stata lunghissima e intensa. Una sudata pazzesca, davvero. La scrittura delle tracce mi ha impegnato molto, tra lo scrivere, stracciare, riscrivere ecc. Sono passati parecchi mesi. Poi man mano sono riuscita a mettere insieme 5 tracce che ho iniziato a condividere con i ragazzi dell’etichetta. Ci sono stati i rework, i ripensamenti e, infine, l’ok definitivo. Tutto è rimasto sospeso per parecchio tempo, tutto senza nome e data alcuna. Quando abbiamo preso in mano la situazione del disco per definire le ultime cose, titoli, distribuzione, copertina abbiamo deciso di chiedere una collaborazione a Giorgio Di Salvo che ha curato l’intero design di akash ganga.

Era un ep previsto per la fine del 2016, ma visti i ritardi accumulati, si è deciso di far uscire due nuovi pezzi sui quali stavo lavorando. Così è uscita la doppietta haunter records di due formati 7 pollici firmati da me e da Weightausend.

Kind A” è una piccola premessa-promessa al 12” che uscirà il 28 aprile, il pre order è disponibile qui. A maggio usciranno i remix di Akash Ganga, per i quali hanno collaborato AïSha Devi, Jesse Osborne-Lanthier, Zuli e Weightausend.

E qual è il significato di questo nome, presumiamo di origini indiane, e come ha influito la scelta del nome sulla musica e viceversa? 

“Akash Ganga” significa letteralmente il Gange del cielo. Si pronuncia esattamente come si scrive, solo allungando di poco la prima ‘a’. È l’espressione in lingua hindi per chiamare la via lattea. È un punto di riferimento nella notte. Il titolo è nato ad album completato. Ci ho pensato parecchio, le idee erano tante, inizialmente, ma una volta presa questa strada ho pensato: “ok, questo è il titolo definitivo”.

Parlaci della musica che ascolti, le tue etichette e artisti di riferimento, che ti ispirano nelle produzioni, ma anche, perché no, la musica che ascolti quando fai colazione o mentre sei a casa in relax, appena tornata dal lavoro.

Ultimamente ascolto moltissimo etichette e collettivi come staycore, non worldwide, co-op, naafi, uniti, ptp, etichetta con la quale ho collaborato poco tempo fa per il remix di eaves. Mi piacciono molto le collaborazioni, servono per conoscere meglio altri artisti. Si condivide molto, si cresce tanto.

Molta della musica che mi ha preso bene in questo periodo, l’ho buttata dentro il mix per nts che ho registrato a Londra, lo scorso marzo. Ci sono momenti ovviamente in cui stacco, dove mi piace ascoltare generi non strettamente legati alla mia musica, o alla musica elettronica più in generale. Ascolto quello che mi capita sottomano, mi piace molto ballare. Ascolto pop e hip hop, dalla grime fino all’opera, che è un genere che mi rilassa molto. non sempre ascolto musica per “staccare”. Mi piace molto il silenzio, in realtà.

Hai mai pensato di vedere la tua musica in altri contesti o contaminata da altri generi, dal grime o dal rap o altro? Puoi parlarci anche del tuo spin-off più artistico / performativo hazina, se vuoi

La mia musica è gia contaminata dai contesti e dai diversi generi, fa parte di un percorso. Lo si può capire ascoltando tregua e ascoltando il nuovo disco; come si sentirà nelle future tracce alle quali sto già lavorando.
Non ho mai pensato ad un collegamento all’hip hop in senso stretto, nonostante da piccola ne ascoltassi parecchio. Hazina è uno spin-off legato più alla sperimentazione e al lato artistico in senso stretto. Grazie a Siliqoon e Atlas ho avuto l’opportunità, lo scorso anno, di esibirmi qua a Milano in due serate dove ho esordito con un progetto sperimentale legato alle tabla “something went wrong”. A Milano, sempre come Hazina, mi esibirò con la partecipazione di Elena Radice alla Marsèlleria per un progetto di Dafne Boggeri, curato da Giulia Tognon.

Ora una domanda di chiusura, che non c’entra con la musica, o meglio, riguarda un altro aspetto. Sei attenta alla moda, i brand di cui parliamo su ptwschool o altri siti più specializzati e come la vedi associata alla musica? E naturalmente quali sono i brand che segui di più o di cui ti compreresti tutto? 

Generalmente sì, seguo la moda e mi piace seguirla quando si accosta alla musica, ed e una cosa che vedo molto molto spesso. Non mi dispiace. Le strette collaborazioni esistono nella moda, come nella musica. Si collabora tra brand o tra etichette, ed e quasi automatico questo legame tra i due. Sono molto simili. Le promozioni, da parte delle etichette, sono spesso gadget legati alla moda (vedi con Worldwide, Naafi) partendo dalle tee, fino ad arrivare a capi più particolari. Personalmente seguo brand come Balenciaga, Comme Des Garçons, Rick Owens, Gosha Rubchinskiy, Yamamoto.

Portraits & Interview: RFM
Listen more: soundcloud.com/pttsng

Se vuoi sentire Petit Singe live: live set loose / club adriatico 30 aprile, in apertura al live di Klein.

CIAO CACCIATORI

NOA NOA ART RESIDENCY TI MANDA PER 18 ...DEVI ANDARE A SENTIRE IL KILLASAN SOUNDSYSTEM ...
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