Terraforma senza veli
Terraforma è distante anni luce, come l’estate. Ma non importa, questo è a tutti gli effetti un throwback thursday: oggi presentiamo Senza Veli, di Stefania Zanetti, un progetto fotografico destinato a rimanere per sempre nella memoria digitale di Ptwschool. Qui non esistono stagioni, c’è sempre il sole.
Senza Veli è nato parallelamente al report dell’ultima edizione di Terraforma Festival. In quei tre giorni Stefania Zanetti, mentre scattava gli artisti e i performer che si esibivano durante il festival, è stata ospite nell’area campeggio e sotto i suoi occhi, al di là delle geometrie e dei colori delle tende provenienti da diverse nazioni del mondo, si sono presentate situazioni straordinarie che è riuscita a catturare e riordinare razionalmente all’interno di questo progetto strutturato a trittici che entrano in collisione l’uno con l’altro.
Il campeggio di Terraforma non è un perimetro ma una cartina geografica fisica che fa da traccia a pulsioni di carattere antropico.
Niente cumuli strutturali e ammassi oppressivi, ma leggere stratificazioni di veli che evidenziano il bisogno immensurabile di togliere, di alleggerire, di lasciar andare, di spogliarsi.
Una base che si fa stabile nella semplificazione, ricercata in regole non scritte ma condivise e riduzioni non solo materiche ma di limiti che abbattono ogni tipo di pensiero, di costrizione, le imposizioni.
Lampo spalancate, divisioni al minimo, uno sprono a connessioni, condivisioni scandite da nuovi ritmi semplicemente percettivi, divaricazione dei sensi.
Sentirsi assorbiti ed inglobati mentre l’acqua ghiacciata scorre sulla pelle e sotto i piedi, facendo scivolare via il sudore, le preoccupazioni, mentre i pochi brandelli che aderiscono ai corpi senza stringerli esaltano forme vere e palpabili pronte a volteggiare, perdersi e ritrovarsi.
Credits:
parole e immagini di Stefania Zanetti – www.stefaniazanetti.it
special thanks to Terraforma – www.terraformafestival.org