Interview: Avantgardening, the world is a garden

AVANTGARDENING è il primo esperimento di festival italiano e milanese, che coinvolge decine di realtà eterogenee tra loro all’interno di un giardino virtuale, pensato per superare insieme questo periodo di auto-isolamento. Un’esperienza da seguire dal vivo dal 17 al 19 Aprile su Twitch.
Ve lo raccontiamo meglio attraverso una conversazione virtuale tra Ptwschool e le quattro fondatrici del progetto: Elena, Eleonora, Virginia, Vittoria.

Una conversazione nata in un contesto virtuale, remoto, tra whatsapp e scambi di email, senza orari, perché in questi giorni il tempo viaggia più velocemente del previsto. Nonostante l’orologio appoggiato sul comodino da più di un mese, le giornate vengono punteggiate dai pasti, dalle call di lavoro, dai film alla sera e dalle saltuarie, selezionate, interazioni umane. Ma questo Weekend sarà diverso dal solito, grazie ad AVANTGARDENING assisteremo a una maratona di tre giorni immersi nei contenuti di:

.OUS, AGF Hydra, Alice Kovalevska, Anonima Luci, Arcangelo, Cortex Of Light, Damiano, Afrifa, Davide Tomat, D.E.S.E.A. (laria Vergani Bassi, Raffaella Menchetti, Joaquín Roberto Díaz Durán), DJ Igor, Dj LSP e Señor Service, Francesca Heart, Francesco Venturi, Francis Knight, Gabriele Ottino – Sharon Ritossa, Garbage Core, Elaine Tam, Geiste Kincinaityte, George Finlay Ramsay, Rebecca Salvadori, Infinite Delta, Kuthi Jin, LAMBY&Fontana Bianca, Lavinia Cometti, Lilli Love, Lorem, Luce Celestiale, Lumpa, Nahshi, Odd Garden, Polonius, Quarantenaqueer, Regno Maggiore, Reptilian Expo, RESEARCH INSTITUTE FOR SPONTANEOUS ACTIONS, Rimaglio, Shari DeLorian, Sine Confine, Sonia Garcia, TOTALE, Ultravioletto, Venerus – Mace, VIPRA SATIVA, WOVO.

Sono tutti nomi che per chi è di Milano, o ci vive da un po’, non suonano nuovi. C’è molta ricerca, ma soprattutto tanti amici uniti da un’energia collettiva che farà crescere per questi tre giorni la flora di un giardino che guarda verso il futuro. I cambiamenti inevitabili delle nostre modalità di comunicare e di comunicare noi stessi hanno in questo luogo virtuale una sorta di “fase 1”: una fase sperimentale che ci permetterà di guardare dentro noi stessi e capire come interfacciarsi a modi diversi e alternativi, di fronte a questo schermo nero che ci divide dalla vita reale.

Oggi il concetto di community sta acquisendo a vista d’occhio un’importanza fondamentale. È questo il presupposto da cui parte anche il progetto di Avantgardening, ma se prima la community era vissuta per lo più offline, agli eventi, o nei luoghi di lavoro, oggi ogni individuo, isolato nel proprio “studio”, è sempre di più un medium e l’unione di tanti media può creare un network più influente di riviste, televisioni e siti web, quantomeno nella nostra nicchia. Qual è stata la linea guida che vi ha aiutati a scegliere le prime persone e artisti da coinvolgere in questo festival virtuale?

Il concetto di community è forse uno dei più importanti e mutevoli della storia dell’essere umano. L’aggregazione, l’unione, il mutuo supporto, la condivisione sono elementi imprescindibili alla sopravvivenza. Ogni comunità è fortemente influenzata e legata alla topografia che la ospita, che sia questa reale o virtuale. La linea guida di questa prima edizione di AVANTGARDENING è stata quella di porre le basi di una nuova comunità, dando forma ad un bozzolo nel quale potessero coesistere artisti, performer, curatori, musicisti che fanno parte di collettivi o esperienze diverse. La farfalla che sta per uscire da questo bozzolo è composta di tantissimi colori, tonalità, angoli, linee e personalità diverse, tutte però accomunate da una grande volontà di credere nell’amore, nella rigenerazione e nel mutuo impegno a trasformare presente, passato e futuro. Tutte le persone che ci stanno aiutando e supportando AVANTGARDENING lo stanno facendo con totale empatia, spirito solidale e costruttivo. Siamo felicissime e innamorate!

Mi ha molto colpito la citazione in apertura del vostro manifesto in cui si parla dell’oscurità come condizione essenziale per far emergere la luce. È vero, stiamo attraversando un periodo oscuro, in cui vediamo un futuro ancora non ben definito, navighiamo a vista e ciò che ci permette di andare avanti giorno per giorno è il supporto dei nostri amici o della nostra community. Considerando che per ora rimarremo sempre divisi da uno schermo di un dispositivo elettronico, quali sono secondo voi i migliori mezzi per ricreare questo contatto in un momento in cui il contatto è proibito?

Ci troviamo in un momento in cui lo spazio si riprende il suo spazio attraverso le distanze e si aprono degli spazi fisici e virtuali. Lo spazio può essere inteso come vuoto sterile o come terreno fertile per una ricrescita. Chi ha la possibilità in questo momento di piantare dei semi e far circolare aria pulita in questo spazio, ha anche la responsabilità di farlo e condividerlo e questo è il primo input che ci ha portate a chiamarci, parlarci e cominciare a delineare AVANTGARDENING. E’ vero che dal punto di vista fisico ci troviamo molto limitati ma questo è spunto per ripensare alla nostra libertà, non solo adesso che sentiamo ci manca (sotto alcuni punti di vista), ma anche rispetto a che valore avesse la nostra libertà prima e che forma vorremmo avesse da oggi in poi. AVANTGARDENING è nato come un invito a entrare dentro questo momento, non in maniera passiva ma in maniera creativa e proattiva. Prendiamo tutti un foglio e scriviamo, disegnamo il mondo come lo vorremmo. Il mondo virtuale non va pensato come un “backup” di quello reale, sono due mondi molto diversi che sono però in potenza di dialogare sempre di più, possiamo oggi cominciare a delineare le forme di questa interazione. Quindi come non abbiamo voluto traslare il concetto di performance dalla realtà fisica su una piattaforma online – ma abbiamo piuttosto invitato gli artisti a reinterpretare il modo in cui si esprimono affinché avesse senso online – dall’altra parte la comunità online deve imparare a parlarsi, capirsi ed unirsi anche al di fuori di un contesto fisico. Internet in questo momento è un posto decisamente più libero della “realtà”, come possiamo dare voce, vivere a pieno questa libertà e usarla per aiutare chi non ha possibilità?

Avantgardening è uno dei primi festival virtuali in Italia che coinvolge artisti vicini al nostro “giro”. È ancora in fase sperimentale, ma avete già qualche idea di come potranno essere le prossime edizioni? Sappiamo che verrà meno il concetto di tradizionale festival annuale, che sul web non ha senso: come vi state muovendo da un punto di vista organizzativo?

Uno dei primi ma sicuramente non degli ultimi, ci sono state varie iniziative fighissime in queste settimane, vedi gli esercizi di Standards. Il nostro intento è stato quello di creare una piattaforma che potesse mettere insieme voci diverse sul territorio, in questa prima occasione, italiano ma dalle prossime anche internazionale. L’invito alla reinterpretazione dello streaming come mezzo di espressione a sé e non come semplice mezzo di trasmissione di contenuti è rivolto a tutti. E’ un invito all’immaginazione non come immaginazione di un utopia ma come immaginazione-energia che ha suo risvolto concreto, in una forma che forse ora non riusciamo ancora a vedere ma alla quale possiamo già cominciare a dare forma. Stiamo assolutamente già pensando alle prossime edizioni, AVANTGARDENING non è nato come un evento singolo ma come una piattaforma di aggregazione e supporto che va oltre il momento del festival. Questo è solo il primo fiore di un’azione di rimboschimento che vorremmo coinvolgesse tutto il mondo.

Sogniamo tutti un futuro più solidale. Il dramma Covid-19 ci sta insegnando qualcosa in questo senso. Volete raccontare com’è nato questo gesto di solidarietà verso le Brigate Volontarie per L’emergenza?

Sai, l’emergenza Covid sta semplicemente rendendo tangibili alcuni concetti che ci apparivano lontani finché il sistema in cui vivevamo sembrava reggersi in piedi (anche se sorretto da fondamenta non proprio sane). La prima cosa che ci ha mostrato è che siamo realmente tutti connessi, da un continente all’altro, senza confini. Ignorare il legame profondo tra umano e umano, tra umano ed ecosistema, non è più una strada percorribile. Abbiamo il privilegio di poter riflettere sulla situazione attuale — siamo in salute, abbiamo una casa e del cibo in dispensa — e sarebbe assurdo non pensare innanzitutto a chi in questo momento è più esposto alle conseguenze della crisi. Le Brigate Volontarie sono state una risposta immediata, pragmatica, che i cosiddetti antagonisti della città di Milano hanno messo in piedi in pochi giorni grazie alla loro rete: ora sono le braccia che portano cibo e farmaci a chi non può muoversi di casa o addirittura a chi non se li può permettere, sono loro che si occupano delle persone senzatetto, dal momento che il lockdown vale anche per le mense dei poveri. Il concetto di solidarietà espresso dalle brigate è intrinsecamente politico: arrivano dove lo Stato non sta arrivando, il Comune di Milano è costretto ad affidarsi alle ragazze e ai ragazzi “dei centri sociali” — con Emergency e ARCI come intermediari — per occuparsi delle frange più vulnerabili della popolazione. E si tratta di solidarietà attiva, che ha un preciso valore politico dal momento che mette in circolo un’idea di mutuo aiuto molto diversa dalle esibizioni di carità e beneficenza che a volte possono coincidere con strategie di marketing o palliativi per evitare di pensare a soluzioni a lungo termine. Essere costretti a stare in casa è frustrante per tante ragioni, una di queste è il senso di inutilità e frammentazione che l’isolamento comporta. Per cui, dopo tantissime discussioni molto belle e profonde che abbiamo intrattenuto tra di noi e con persone bellissime con cui abbiamo parlato a lungo nelle scorse settimane ci è venuto istintivo creare una piattaforma in cui il potenziale comunicativo della comunità di cui facciamo parte potesse essere convogliato a servizio di un processo virtuoso che unisca riflessione, immaginazione, espressione artistica e azione politica.

In questo festival non ci sono headliner o artisti con il nome scritto più in grande rispetto ad altri sul manifesto. Gli ospiti sono volutamente inseriti in ordine alfabetico ed è una cosa che apprezzo molto. Sarà questo anche l’ordine di apparizione su Twitch? Come saranno i contenuti presentati dagli artisti e perché avete scelto di escludere dalle proposte il classico e ormai inflazionato dj set di fronte alla telecamera?

Il concetto di headliner è qualcosa di molto superato e per fortuna ci sono tanti altri festival e collettivi che già da tempo non ragionano in base agli headliner. Ogni artista parte del programma di AVANTGARDENING è unico e incredibile, è stata per noi una fortuna avere la possibilità di parlare con ogni performer coinvolto, iniziando con lunghe chiacchierate al telefono, condivisione di idee sul momento e lunghe spiegazioni sul mondo di AVANTGARDENING. Più che escludere proposte legate alle modalità precedenti di espressione, legate soprattutto ad un contesto fisico, abbiamo preferito invitare gli artisti alla riflessione, dando loro spazio di ri-immaginarsi, dando spazio ad una fragilità identitaria che è molto presente in questo momento in ognuno di noi. Questo invito ha avuto risultati meravigliosi, performance multiforme in dialogo con la dimensione, l’architettura ed il linguaggio del digitale. Entrare a fondo nel mondo virtuale e trovare una chiave di espressione è fondamentale per scoprire e costruire un nuovo senso di comunità, in consonanza con l’oggi.  Ogni contenuto è risultato di un’interpretazione molto personale dell’artista rispetto al momento presente e al mezzo dello streaming. Le performance sono quindi e-site specific per il festival e sono tutte premiere di contenuti pensati ad hoc.  Il programma è stato composto in modo da creare una storia giornaliera che ha un suo capitolo in ogni performance, il venerdì inizierà alle 17 e finirà a mezzanotte, mentre sabato e domenica inizieranno a mezzogiorno e finiranno alle undici di sera. Sarebbe impossibile descrivere a grandi linee quello che avverrà dal punto di vista dei contenuti, la libertà a livello di proposta ha portato a correlazioni tra mezzi di espressione interessantissimi: video, suoni, messaggi vocali, meditazioni, ipnosi, conversazioni, documentari, danza, metamorfosi in animali, poesie, versi di uccelli, workshop, installazioni, storie della buonanotte, storie ultraviolette, oggetti che si trasformano in strumenti, esortazioni, suggerimenti, finestre sul mondo fuori, sul mondo dentro, su un altro mondo. Siamo quindi impazienti quanto voi di entrare nel flusso del festival e partecipare, è una sorpresa anche per noi!

DON’T BE A WRECKER BE A GROWER <3

Ci piacerebbe avere un Weekend Mixtape di AVANTGARDENING prossimamente su Ptwschool, ma che ne dite se per salutarci intanto ci condividete una playlist che attraverso la musica racconti le quattro donne – Eleonora, Elena, Virginia, Vittoria – che sono dietro a questo progetto?

Certo, eccola! Buon ascolto.

Per vivere il festival sintonizzatevi dal 17 al 19 su twitch.com/avantgardening

Weekend Mixtape Survival Kit: *WorkoutWeekend Mixtape #86: Stages of Love
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